domenica 30 settembre 2018

PREGHIERA CHE VALE 9 ROSARI

Una pastorella della Baviera il 20/06/1646 si trovava con il suo gregge al pascolo.
Lì c’era un’immagine della Madonna davanti alla quale la ragazzina aveva promesso che avrebbe recitato tutti i giorni nove Rosari.
Sopravvenne un grande caldo su quella regione e il bestiame non le lasciò il tempo di pregare. Le apparve allora la nostra Cara Signora e le promise di insegnarle una preghiera che avrebbe avuto lo stesso valore della recita di nove Rosari.
Ebbe dalla Signora l’incarico di insegnarla ad altri.
La pastorella, però, tenne per sé la preghiera e il messaggio fino alla morte. L’anima sua, dopo la morte, non riuscì ad avere la pace; Dio le diede la grazia di manifestarsi ed ella disse che non avrebbe trovato la pace, se non avesse rivelato questa preghiera agli uomini, dato che la sua anima era vagante.
Riuscì così a conseguire la pace eterna.
La riportiamo di seguito ricordando che, recitata per tre volte dopo un Rosario, corrisponde all’equivalente impegno di nove Rosari:
“PREGHIERA DI SALUTO”
(da ripetersi per 3 volte dopo il Rosario)
Dio Ti saluta, o Maria. Dio Ti saluta, o Maria. Dio Ti saluta, o Maria.
O Maria, io Ti saluto 33.000 (trentatremila) volte,
come ti ha salutato l’arcangelo San Gabriele.
E’ gioia per il Tuo Cuore ed anche per il mio cuore, che l’Arcangelo Ti abbia portato il saluto del Cristo.
Ave, o Maria…
(da paolotescione.altervista.org)

LA GRANDE PROMESSA DI SAN GIUSEPPE

Fra Giovanni da Fano (1469-1539) descrisse un’apparizione di San Giuseppe a due giovani frati, dalla quale nacque nella Chiesa la devozione dei “Sette dolori e gioie di San Giuseppe”, indulgenziata da grandi Pontefici quali Pio VII, Gregorio XVI e Pio IX.

Ecco quanto egli riferì: “Mi narrò un frate minore dell’Osservanza, degno di fede, che, essendo due frati del detto Ordine in una nave che andava in Fiandra, con circa trecento persone, ebbe per otto giorni grandissima tempesta.
Uno di quei frati era predicatore e devotissimo di San Giuseppe, al quale con tutto il cuore si raccomandava.
La nave si sommerse con tutti quegli uomini e il frate, con il suo compagno, si trovarono nel mare sopra una tavola, sempre raccomandandosi con grandissima fede a San Giuseppe.
Il terzo giorno apparve in mezzo alla tavola un bellissimo giovane che, con la faccia allegra, salutandoli, disse: “Dio vi aiuta, non dubitate!”.
Detto questo, tutti e tre con la tavola si trovarono a terra.
Allora i frati, inginocchiati, con molta devozione ringraziarono il giovane, poi il predicatore disse:
“O nobilissimo giovane, Vi prego per amor di Dio che mi diciate chi Voi siete!”.
E Lui rispose: “Io sono San Giuseppe, degnissimo Sposo della beatissima Madre di Dio, al quale tanto vi siete raccomandati. E per questo, dal benignissimo Signore sono stato mandato a liberarvi. E sappiate che se questo non era, voi sareste annegati insieme con gli altri. Ho impetrato dalla divina clemenza infinita che qualunque persona dirà ogni giorno, tutto un anno, sette Padre Nostro e sette Ave Maria a riverenza dei sette dolori che io ebbi nel mondo ottenga da Dio ogni grazia, purché sia giusta” (ossia conveniente, conforme al proprio bene spirituale).

SETTE DOLORI E GIOIE DI SAN GIUSEPPE
Da recitarsi tutti i giorni, per un anno intero, per ottenere grazie

1. Sposo purissimo di Maria Santissima, grandi furono le angosce del tuo cuore,
agitato dal timore di dover abbandonare la tua amatissima Sposa, perché divenuta Madre di Dio; ma ineffabile fu anche la gioia che provasti, quando l’Angelo ti rivelò il grande mistero dell’Incarnazione. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ti preghiamo di soccorrerci ora con la grazia di una buona vita
e, un giorno, con il conforto di una santa morte, somigliante alla tua, accanto a Gesù e a Maria. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

2. Felicissimo Patriarca, che fosti elevato all’eccelsa dignità di Padre verginale del Verbo incarnato, il dolore che provasti nel veder nascere il Bambino Gesù in tanta povertà ed indifferenza della gente si cambiò subito in gioia, all’udire il canto degli Angeli e all’assistere all’omaggio reso al Bambino dai pastori e dai Magi. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ti supplichiamo d’ottenerci
che, dopo il cammino di questa vita terrena, possiamo godere eternamente degli splendori della gloria celeste. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

3. Glorioso San Giuseppe, il Sangue che il Bambino Gesù sparse nella Circoncisione ti trafisse il Cuore, ma ti consolò il tuo compito di Padre d’imporre al Bambino il nome di Gesù. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia ottienici che, purificati da ogni peccato, possiamo vivere col nome di Gesù sulle labbra e nel cuore. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

4. Fedelissimo San Giuseppe, che fosti partecipe dei misteri della Redenzione, se la profezia di Simeone su ciò che Gesù e Maria avrebbero dovuto patire trafisse anche il tuo Cuore, ti consolò però la certezza che molte anime si sarebbero salvate per la Passione e Morte di Gesù. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ottienici che anche noi possiamo essere nel numero degli eletti. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

5. Sollecito Custode del Figlio di Dio, quanto soffristi nel dover portare in salvo
dal re Erode il Figlio dell’Altissimo! Ma quanto gioisti, avendo sempre con te il tuo Dio, insieme a Maria, tua amatissima Sposa! Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, impetraci che, allontanando da noi ogni occasione di peccato, possiamo vivere santamente, nel servizio del Signore e per il bene del prossimo. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

6. Angelo protettore della Santa Famiglia, che ai tuoi cenni ammirasti soggetto il Re del Cielo, se la tua gioia nel ricondurla dall’Egitto si turbò per timore di Archelao, avvertito dall’Angelo, con Gesù e Maria dimorasti a Nazareth in piena letizia fino alla fine della tua vita terrena. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ottienici che, liberati da ogni ansia, possiamo vivere serenamente e giungere un giorno ad una santa morte, assistiti da Gesù e Maria. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

7. Giuseppe santissimo, tu che smarristi senza tua colpa il fanciullo Gesù, con ansia e dolore lo cercasti per tre giorni, finché con somma gioia lo ritrovasti nel Tempio fra i dottori. Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ti supplichiamo che non ci avvenga mai di perdere Gesù a causa dei nostri peccati; ma, se per disgrazia lo perdessimo, ottienici di ricercarlo prontamente, per goderlo in Cielo, dove in eterno canteremo con Te e la divina Madre la sua divina Misericordia. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.
(da paolotescione.altervista.org)

giovedì 9 agosto 2018

LA SCALA MIRACOLOSA DI S. GIUSEPPE


Siamo nel 1872 in America, precisamente a Santa Fe, capitale del New Mexico. Il vescovo locale, Jean Baptiste Lamy, decide di far costruire una cappella, precisamente la cappella di Loretto (sì, con due T, il nome inglese infatti suona come: Sisters of Loretto) per poter fornire un luogo di culto alle suore appena stabilitesi, dopo una peregrinazione che le vide attraversare il Sud-Ovest degli Stati Uniti, il Kentucky, il Missouri ed il Kansas.
Le suore (quattro, la superiora suor Madeleine, Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert) appena giunte sul posto iniziarono dunque ad appaltare i lavori adiacenti alla loro semplice abitazione, affinché, oltre al convento, potesse essere eretta una struttura simile alla "Sainte Chapelle" di Parigi, dunque, la prima cappella gotica ad ovest del Mississippi. Il progetto fu affidato all'architetto P. Mouly, noto per la sua perizia e capacità: aveva, tra l'altro, realizzato la cattedrale di Santa Fe. I lavori durarono cinque anni. La cappella misurava 22,5 metri di lunghezza, era larga metri 7,5 ed alta metri 25,5.
L'opera terminata era esteticamente ammirevole. La galleria, gli archi, la navata riuscivano a dare il senso del divino, a coinvolgere e a creare l'idoneo raccoglimento. Ciò che sconvolse le suore fu il doversi accorgere, di colpo, che il coro non era accessibile, dal momento che non era stata né progettata né dunque costruita una scala apposita per potervi accedere dalla tribuna. D'acchito si cercò l'architetto progettista, nel tentativo di riuscire a tamponare l'errore, ma questi era da poco deceduto.
Vennero a questo punto contattati diversi ingegneri, i quali emisero unanimemente un triste verdetto: il danno era irreparabile, lo spazio non era sufficiente alla costruzione di una scala. L'unica alternativa era costituita dalla edificazione di una nuova galleria, o, altrimenti, la costruzione di una scala a chiocciola, sicuramente in usuale.
Le suore si comportarono nell'unico modo nel quale può comportarsi un cristiano dinanzi alle difficoltà: ossia, memori dell'aforisma: «Quando pare non ci sia più nulla da fare, si può ancora pregare», decisero di iniziare una novena a San Giuseppe (sotto il cui patronato era stata posta la cappella), nella sicura speranza che il Cielo non le avrebbe abbandonate in una situazione così incresciosa. Per nove giorni e nove notti, senza sosta, elevarono preghiere al patrono dei falegnami, affinché potesse intercedere in loro favore.
Il nono giorno, inaspettatamente, si presentò alla porta del loro convento un uomo strano, con i capelli grigi, accompagnato da un asino carico di piccoli e semplici strumenti da lavoro. Questi chiese di poter conferire con su or Maddalena, la superiora, e manifestò la volontà di costruire lui stesso la scala mancante. La religiosa accolse di buon grado la proposta di quest'uomo, anche se non era stato da loro interpellato.
Il falegname iniziò a lavorare dentro la cappella e chiese di essere lasciato solo mentre si adoperava per la riuscita della sua opera. Ogni tanto, però, qualche consorella riusciva a sbirciare e la perplessità era pressoché di tutte: l'uomo, infatti, si serviva soltanto di una sega, un goniometro e un martello. Invece dei chiodi utilizzava cavicchi. Tra le stranezze notavano poi che immergeva dei pezzi di legno in secchi d'acqua: insomma, oggetti poveri e usati in maniera quantomeno atipica. Per rispetto, non vollero intromettersi e restarono ad attendere la conclusione dell'operato.
Dopo tre mesi la scala poteva dirsi pronta e se fino ad ora si poteva parlare di coincidenze, stranezze, atipicità, adesso bisognava ammettere l'inspiegabile. La scala consisteva appunto in una doppia spirale apparentemente sospesa senza punti d'appoggio, assemblata senza alcun chiodo e realizzata con una tipo di legno assolutamente sconosciuto.
Quando madre Maddalena volle pagare il carpentiere per il lavoro svolto, non riuscì a trovarlo, essendo scomparso.
Le suore volevano sdebitarsi e fecero tutto il possibile per rintracciarlo, senza alcun esito positivo. Nessuno, infatti lo conosceva né l'aveva mai visto prima di allora.
Torniamo alla scala, denominata, non dunque senza motivo "scala santa".
Essa è composta da trentatre gradini (gli anni di Gesù) che girano su due spirali di 3600 esatti. Il fatto inconcepibile è che il tutto è senza alcun sostegno centrale. Non avendo alcun pilastro centrale per sostenerla, significa che tutto il peso deve gravare necessariamente sul primo gradino, un controsenso, assolutamente impensabile secondo le più elementari leggi della fisica e della statica. Le stesse suore temevano non poco a salire, consce del prodigio che le vedeva coinvolte.
Gli enigmi legati a quell'episodio non sono mai stati risolti: chi era quell'uomo? Da dove veniva? Come faceva a conoscere le necessità del convento? Come fece, da solo, a progettare e a realizzare la scala, una scala con la perfezione delle curve dei montanti irrealizzabile in quell'epoca? (il legno è raccordato sui Iati dei montanti da nove spacchi di innesto sull'esterno, e da sette sull'interno). Come riuscì nella sua impresa senza servirsi di chiodi e altri utensili indispensabili alla realizzazione? Come mai nessuno ebbe a sapere chi fosse? Da dove proveniva quel legno unico, che, ad oggi, nessuno sa classificare e appare sconosciuto agli studiosi? Come può una scala reggersi in equilibrio senza sostegno centrale e non crollare istantaneamente ma, al contrario, portare per decenni il peso quotidiano di centinaia di persone senza mostrare il benché minimo cedimento? Di più, senza presentare la minima traccia di usura inevitabile dopo quasi un secolo e mezzo? Le testimonianze parlano inoltre di una sorta di "leggerezza" che si avverte nel percorrere gli scalini.
La ragione non può dare risposta; forse, più semplicemente, bisogna ammettere, con Pascal, che l'ultimo stadio della ragione è riconoscere che vi sono una quantità infinita di cose che la superano.
Che sia stato veramente S. Giuseppe ad edificare quest'opera? Ciò che, in ogni caso, non lascia dubbi è l'inspiegabilità del susseguirsi degli eventi e il fatto che, ad oggi, resta un capolavoro vivente, visitato anche da non credenti i quali non possono che constatare l'oggettiva inspiegabilità della costruzione.
La scala santa attualmente attira oltre duecentocinquantamila visitatori l'anno, è meta di numerosi pellegrinaggi da ogni parte del mondo ed è da centotrentasette anni al centro del più singolare prodigio religioso architettonico mai esistito. 

(fonte: http://www.iltimone.org/news-timone/la-scala-santa-di-san-giuseppe/)

domenica 30 luglio 2017

DOVETE LEGGERLO TUTTI!!!

Qualche giorno fa ho comprato e finito il libro "False Testimonianze - come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica" e sono rimasta stupita dalla gran quantità di bugie e storielle inventate in questi secoli contro la Chiesa Cattolica, soprattutto da anti-cristiani illuministi, che vengono fatte spacciare per verità ancora oggi e perfino studiate nelle scuole!!! Ho letteralmente divorato questo libro, sia perché scritto e spiegato benissimo, sia perché avevo una gran fame di verità! Dopo questa lettura sono ancora più orgogliosa di essere cattolica e consiglio a TUTTI di leggerlo. Davvero: regalatelo o prestatelo a tutti quelli che odiano la Chiesa e gli danno la colpa di qualunque cosa! Vi assicuro che saranno euro ben spesi!!!

lunedì 20 marzo 2017

INCREDIBILE ESPERIENZA DI PREMORTE DI UN SACERDOTE

Dopo un incidente un sacerdote viene portato a visitare Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Un Prete cattolico della Florida settentrionale afferma che durante un’”esperienza di premorte” (NDE, Near Death Experience) gli sarebbe stato mostrato l’aldilà, avrebbe anche visto sacerdoti e perfino vescovi sia in paradiso che nell’inferno.
Il sacerdote è Don Jose Maniyangat, della chiesa di S. Maria in Macclenny, e afferma che l’evento sarebbe avvenuto il 14 aprile 1985 – domenica della Divina Misericordia – quando ancora viveva nel suo Paese natale, l’India. Vi presentiamo questo caso lasciandolo al vostro discernimento.


Ora 54enne e ordinato sacerdote nel 1975, Don Maniyangat ricorda che si stava recando ad una missione per celebrare la Messa quando la moto che stava guidando – un mezzo di trasporto molto comune in quei luoghi – venne travolto da una jeep condotta da un uomo ubriaco.
Don Maniyangat ha raccontato a Spirit Daily che dopo l’incidente venne trasportato d’urgenza in un ospedale distante più di 50 chilometri e durante il tragitto accadde che «la mia anima uscì fuori dal corpo. Immediatamente vidi il mio angelo custode», spiega Don Maniyangat. «Inoltre vidi il mio corpo e le persone che mi stavano trasportando all’ospedale. Stavano gridando, e subito l’angelo mi disse, “Sto per portarti in Cielo. Il Signore desidera incontrarti”. Disse però che prima voleva mostrarmi l’inferno e il purgatorio».
Don Maniyangat afferma che in quel momento, in un’orribile visione, l’inferno si aprì davanti ai suoi occhi. Era spaventoso. «Vidi Satana e persone che lottavano, che venivano torturate, e che gridavano» racconta il sacerdote. «E c’era anche il fuoco. Vidi il fuoco. Vidi persone che soffrivano e l’angelo mi disse che ciò era dovuto ai peccati mortali e al fatto che non si erano pentite. Quello era il punto. Erano impenitenti».
Il sacerdote racconta che gli venne spiegato che ci sono sette “gradi” o livelli di sofferenza negli inferi. Coloro che in vita hanno commesso “peccato mortale dopo peccato mortale” soffrono il calore più intenso. “Avevano dei corpi ed erano molto brutti, tanto crudeli e brutti, orribili”, dice Don Maniyangat.
«Erano umani ma erano come mostri: spaventosi, delle cose dall’aspetto molto brutto. Ho visto persone che conoscevo ma non posso dire chi erano. L’angelo mi disse che non mi era permesso rivelarlo».
I peccati che li avevano condotti in quella condizione – spiega il sacerdote – erano trasgressioni come l’aborto, l’omosessualità, l’odio e il sacrilegio. Se si fossero pentiti, sarebbero andati in purgatorio – gli avrebbe detto l’angelo. Don Jose rimase sorpreso delle persone che vide nell’inferno. Alcuni erano sacerdoti, altri erano vescovi. «Ce n’erano molti, perché avevano fuorviato la gente» afferma il sacerdote […]. «Erano persone che non mi sarei mai aspettato di trovare la».

Dopo di ciò, il purgatorio gli si aprì innanzi. Anche lì ci sono sette livelli – dice Maniyangat – e c’è il fuoco, ma è molto meno intenso di quello dell’inferno, e là non c’erano “liti o lotte”. La sofferenza principale è data dal fatto che non possono vedere Dio. Il sacerdote afferma che le anime che erano in purgatorio potevano aver commesso numerosi peccati mortali, ma erano arrivate là in virtù del semplice pentimento – ed ora avevano la gioia di sapere che un giorno sarebbero andate in Cielo. “Ho avuto la possibilità di comunicare con le anime”, dice Don Maniyangat, che dà l’impressione di essere una persona pia e santa. «Mi hanno chiesto di pregare per loro e di chiedere anche alla gente di pregare per loro». Il suo angelo, che era “molto bello, luminoso e bianco”, difficile da descrivere a parole – dice Don Maniyangat, lo portò a quel punto in Paradiso. Allora un tunnel – come quello descritto in tanti casi di esperienze di premorte – si materializzò.
«Il Paradiso si aprì ed io sentii la musica, gli angeli che cantavano e che lodavano Dio» racconta il sacerdote. «Una musica bellissima. Non ho mai sentito una musica come quella in questo mondo. Ho visto Dio faccia a faccia, e Gesù e Maria, erano così luminosi e sfolgoranti. Gesù mi disse, “Ho bisogno di te. Voglio che torni indietro. Nella tua seconda vita, per il Mio popolo sarai uno strumento di guarigione, e camminerai in una terra straniera e parlerai una lingua straniera”.». Di lì ad un anno, Don Maniyangat si trovava appunto in una terra lontana chiamata Stati Uniti.
Il sacerdote dice che il Signore era molto più bello di qualsiasi immagine esistente su questa terra. Il Suo Volto somigliava a quello del Sacro Cuore, ma era molto più luminoso, dice Don Maniyangat, che paragona questa luce a quella di “mille soli”. La Madonna era accanto a Gesù. Anche in questo caso sottolinea che, le rappresentazioni terrene sono “solo un’ombra” di come Maria SS. è realmente. Il sacerdote afferma che la Vergine gli disse semplicemente di fare tutto ciò che suo Figlio aveva detto.
Il Paradiso, dice il sacerdote, ha una bellezza, una pace, e una felicità che sono “un milione di volte” superiori a qualsiasi cosa che conosciamo sulla terra.
«Ho visto anche là sacerdoti e vescovi», nota Don Jose. «Le nuvole erano differenti – non scure o cupe, ma splendenti. Bellissime. Molto luminose. E c’erano fiumi che erano differenti da quelli che si vedono qui. E’ quella la nostra vera casa. Non ho sperimentato mai nella mia vita quel genere di pace e di gioia».
Maniyangat dice che la Madonna e il suo angelo gli appaiono ancora. La Vergine appare ogni primo sabato, durante la meditazione mattutina. «E’ personale, e serve per guidarmi nel mio ministero», spiega il pastore, la cui chiesa si trova a trenta miglia dal centro di Jacksonville. «Le apparizioni sono private, non pubbliche. Il suo viso è sempre lo stesso, ma un giorno appare con il Bambino, un giorno come Nostra Signora delle Grazie, o come Nostra Signora dei Dolori. A seconda dell’occasione appare in modi diversi. Mi ha detto che il mondo è pieno di peccato e mi ha chiesto di digiunare, pregare e offrire la Messa per il mondo, perché Dio non lo punisca. Abbiamo bisogno di più preghiera. È preoccupata per il futuro del mondo a causa dell’aborto, dell’omosessualità e dell’eutanasia. Ha detto che se la gente non ritorna a Dio, ci sarà il Castigo».
Il messaggio principale, tuttavia, è di speranza: come tanti altri, Don Maniyangat ha visto che l’aldilà era pieno di una luce che guarisce, e al suo ritorno ha portato con sé un po’ di quella luce. Qualche tempo dopo ha fondato un ministero di guarigione e dice di aver visto persone guarire da ogni tipo di malattia, dall’asma fino al cancro. […]
E’ stato mai attaccato dal diavolo? Sì, particolarmente prima delle funzioni religiose. E’ stato vessato. È stato assalito fisicamente. Ma questo è niente – afferma lui – in confronto alla grazia che ha ricevuto.
Ci sono casi di cancro, AIDS, problemi di cuore, ischemia arteriosa. Molte persone attorno a lui sperimentano il cosiddetto “riposo dello spirito” [la persona cade a terra e vi resta per un po’ di tempo in una specie di “sonno”; N.d.R.]. E quando accade ciò, sentono in loro la pace e a volte vengono segnalate anche guarigioni che sono un assaggio di ciò che lui ha visto e vissuto in Paradiso.


Dall’articolo di Michael H. Brown “Priest says that in brush with death he saw priests and bishops in hell, heaven”, dal sito Spirit Daily

mercoledì 8 febbraio 2017

PROMESSE DI GESU' A CHI NON RICEVE LA COMUNIONE SULLA MANO

E' un peccato che non sappia di più su questa anima pia; tuttavia è verissimo che è sacrilegio prendere Gesù con la mano. Che queste promesse siano vere o no poco importa: è già stato ampliamente illustrato nel mio sito (http://amiamogesu.weebly.com/chiesa-e-sacramenti.html) quanto sia una pratica sbagliata. Infatti era un obbiettivo della Massoneria cattolica, arci nemica dei cristiani:
 
 
Visto? Se lo fate smettetela subito. Tanti santi e beati hanno avuto la visione di Gesù che imboccava personalmente gli apostoli e tante altre prove negli anni che lo fanno ben capire. NOI NON ABBIAMO LE MANI CONSACRATE DEL SACERDOTE. TUTTI I PAPI SONO CONTRO QUESTA PRATICA. ED E' STATA INTRODOTTA PIAN PIANO DA SEMPLICI VESCOVI MASSONI, NON DAL PAPA!!!

Niente se e niente ma: meglio non farlo piuttosto che farlo e scoprire che è sbagliato. L'Eucaristia è Gesù stesso che entra dentro di noi; è più che giusto fare di tutto affinché questo venga fatto al meglio possibile. E come dico sempre io: ad essere troppo pii non è mai morto nessuno, e se è successo, sono morti martiri e ora stanno in Paradiso.  -Elisabetta-



Concentrata nella preghiera, furono trasmesse ad un'anima pia e privilegiata le seguenti promesse del Signore a chi non riceve il suo Sacratissimo Corpo nella mano.

(Io, Angelica, ho letto questo testo che presi dalla Chiesa a Marques de Vadillo-Madrid e sta in relazione a ciò che il SIGNORE disse a Giuliana Grescio, nel libro ...
La Parola vol.VIII, dove GESÙ le disse che LUI non desidera essere ricevuto nelle nostre mani, perché è un alimento per l'anima, e non per il nostro corpo, visto che le nostre mani non sono consacrate, non siamo degni di toccarle, solo i sacerdoti possono...)

Avviso: s'intenda bene che le promesse rimarranno non mantenute a chi si comunica, ma è in peccato mortale. Dunque il Signore non vuole essere burlato, ma se uno fa questo, incorrerà in un sacrilegio.

Promesse di nostro signore Gesù Cristo:

1) A chi si astiene nel fare uso delle mani quando riceve l'Ostia: il mio Corpo, il mio Sangue, la mia anima e la mia divinità, prometto di dare maggiori benedizioni nelle mani, nel cuore, nell'anima e in tutto il suo essere.

2) Prometto moltissime grazie in più nel suo peregrinare in questo mondo, con maggiori garanzie di salvezza, con aumento di gloria essenziale ed accidentale, per tutto il suo vivere eterno con me in Paradiso.

3) Mi sentirà nella Comunione in tutto il suo essere, con completa pienezza, cosicché non vorrà più toccarmi con le mani.

4) Chi fa così, con costanza, riceverà grandi grazie mie personali e grandi benefici per tutta la sua casa.

5) Prometto anche, a chi devotamente fa quello che desidero, speciali doni nelle sue mani contro i nemici dell'anima; e a molti darò doni di cura.

6) Io prometto che, se così farà con perseveranza, continuità e costanza, giungerà a tutto con maggior intensità, a cercare la mia gloria ed il mio onore. Io lo eleverò per sempre.

7) Concederò così, anche a chi per amore compie tutti i miei disegni divini e non voglia prendere l'Ostia nelle mani, per maggior adorazione, umiltà e santo rispetto, il dono del discernimento dello Spirito, con più intensità.

8 ) Il suo nome sarà impresso nel mio Sacro Cuore misericordioso se, per darmi maggior letizia, farà la Comunione dovutamente con la lingua e non con la mano.

9) Prometto anche che aumenterò tutte le sue virtù, come ricompensa a questa sua maggior umiltà, che implica il non riconoscere mai pulite le sue mani. Mai.

10) Prometto anche a chi diffonderà fedelmente la mia dottrina, che vincerà con più facilità ogni tipo di tentazione.

11) Non distanzieranno alle anime chi mi riceve nella lingua e non nelle mani, se lo fanno con la dovuta riverenza e vivono così ogni giorno della loro vita.

12) Prometto anche che non troverà le porte chiuse per il mio amore, chi per riguardo verso di me, mi darà gioia nel ricevere l'Ostia dovutamente con la lingua e mai nelle sue mani.

13) Se così farà, comunicandosi con la bocca, arriverà ad operare solo per il mio Cuore, con il mio Cuore, nel mio Cuore, per il mio Cuore divino.

14) Prometto ugualmente a chi mi onora in questo modo, che il mio Sacro Cuore lo ascolterà con più letizia e intensità.

15) Per me è importante questo, e se riceverò maggior letizia, quell'anima che si comunica con la bocca, mi piacerà sempre. E, per il mio amore, se segue sempre i miei divini insegnamenti, Io la terrò come prova della mia gioia, per questo fatto.

16) Questa persona farà sempre bene alle anime. Invece chi vorrà sempre toccare la Comunione con la mano non sarà con me, sarà rigido verso di me ed oscurato da ciò che mi piace, dalla mia predicazione e dal mio magistero.

17) Tutto l'opposto a chi non tocca la mia forma consacrata perché gli tremano le mani; si prepari mentalmente e fisicamente, perché al momento della Comunione, mi chieda che ci sia solo Io e basta. Prometto la grazia d'arrivare subito ad un'altissima perfezione cristiana, se cercherà il mio viso con più amore; si dimenticherà più facilmente di se stesso ed il suo cuore sarà sempre confortato da questo suo gesto. Avrà più luce celeste ed il mio Sacro Cuore sarà sempre lieto per lei/lui. Per i secoli dei secoli.

Promesse a chi diffonde questi messaggi:

1) Prometto il dono della conoscenza dei cuori, a quelli che divulgano queste promesse.
2) Raggiungeranno maggior gloria in Cielo.
3) Avranno lunga vita spirituale (anche se non sempre materiale) e in pochi anni, come se avessero vissuto molti anni di santità.
4) Colmerò di grandi benedizioni i loro familiari.
5) Prometto anche che, più le diffonderanno e faranno conoscere, più io mi infonderò in loro.
6) Gli farò sentire che io ci sarò in maniera piena e crescente.
7) Non gli permetterò le imprese che intraprendono, se prima non piacciono a me.
8 ) Metterò nel loro cammino abbastanza luce, perché, con il mio grande aiuto, evitino il male e facciano non solo il bene, ma anche quello che mi piace di più.
9) E gli darò maggiori grazie, se le diffondono con fervore.
Considerate una grande omissione, non far conoscere le mie promesse.

sabato 21 gennaio 2017

LA VERA DOLOROSISSIMA PASSIONE DI GESU'

Queste tappe che sto per elencarvi sono tutte le cose orribili che fecero a nostro Signore durante la sua Passione, da quando fu arrestato, fino alla morte in croce. E' tratto dalle visioni precisissime della grandissima mistica e Beata, Anna Katharina Emmerick. Vi consiglio caldamente di comprare il libro (dell'editrice Shalom), in cui viene raccontata anche l'incredibile vita della santa donna.

  • NEL GETSEMANI
  1. Dolore dell'abbandono sia del suo Padre celeste che dei discepoli
  2. Dolore di tutti i peccati sopra di Lui che è purissimo e innocente, ritrovandosi lurido
  3. Dolore della visione di tutti i peccati che il mondo farà e che ha già fatto
  4. Dolore della visione della sua terribile e crudele Passione
  5. Dolore della orribile tentazione che ebbe dal demonio alla vista di tutto questo
  6. Dolore nel corpo e nello spirito per la lotta interiore con uscita del sudore di sangue (la lotta interiore lo sfinisce nel corpo)
  7. Dolore per il tradimento e il bacio sacrilego di Giuda
  8. Dolore per gli insulti delle guardie che l'hanno appena preso
  9. Dolore per la legatura rozza e violenta più le frustate
  10. Dolore del cammino forzato a piedi nudi su pietre, rovi, fango e cespugli
  11. Dolore per la terribile caduta da un ponte (è vivo per volere divino, miracolo)
  12. Dolore per il freddo dell'acqua e i vestiti zuppi e pesanti
  13. Dolore per uscire da lì senza aiuto, con varie cadute
  14. Dolore per le bastonate
  • DA ANNA
  1. Dolore per lo schiaffo dato dalla guardia con il guanto ferrato che lo fa cadere e sanguinare
  2. Dolore per tutte le false accuse e gli insulti
  3. Dolore per il simbolo derisorio che gli mettono sulle mani: un tubo con dentro la pergamena sulle sue accuse a mo' di scettro
  • DA CAIFA
  1. Dolore per le percosse con bastoni di ferro a punta
  2. Dolore per essere stato preso per i capelli per far andare indietro il volto e poi colpito con un pugno sotto il mento
  3. Dolore per le ciocche di capelli e barba strappati
  4. Dolore per i tanti sputi, schiaffi, pugni e insulti
  5. Dolore per avergli strappato via la veste e lo scapolare che indossava
  6. Dolore per averlo preso in giro mettendogli in testa una corona di paglia e un lurido manto sulle spalle
  7. Dolore per avergli messo al collo una catena di ferro con pesanti anelli le cui punte lo ferivano nelle ginocchia mentre camminava
  8. Dolore per essere stato preso a calci e tirato per la catena
  9. Dolore per avergli vuotato sul capo un secchio di acqua sporca e infetta
  10. Dolore per averlo strofinato con un cencio lurido per sporcarlo ancora di più
  11. Dolore per aver sentito il rinnegamento dell'amato discepolo Pietro
  12. Dolore per aver indossato un mantello pieno di sputi
  13. Dolore per essere stato legato a una colonna bassa in una posizione dolorosa
  14. Dolore per essere stato picchiato in quella posizione tutta la notte
  • DA PILATO
  1. Dolore per la parodia che fecero del suo ingresso a Gerusalemme: tutti gettavano sotto i suoi piedi pietre, cenci luridi e pezzi di legno
  2. Dolore per essere stato incatenato, frustato e insultato
  • DA ERODE
  1. Dolore per averlo sfregato con un panno ruvido proprio sul volto ferito
  2. Dolore per essere stato martoriato in tanti modi da ben 200 soldati
  3. Dolore per aver indossato un sacco bianco sulle spalle
  4. Dolore per le percosse e tirato in tutti i modi come per farlo ballare
  5. Dolore per essere stato buttato a terra e trascinato per il cortile tra sputi e insulti
  6. Dolore di aver sbattuto la testa, mentre lo trascinavano, su colonne di marmo
  7. Dolore per le bastonate sul capo per farlo morire, visto lo stato tragico in cui versava (ancora vivo per volere divino)
  8. Dolore per essere stato costretto a fare un cammino più lungo del normale per tornare da Pilato
  9. Dolore per le varie cadute nel fango
  10. Dolore per essere sempre rialzato a pugni, calci e bastonate
  • LA FLAGELLAZIONE
  1. Dolore per aver sentito la crudele scelta degli ebrei: la libertà a Barabba al posto suo
  2. Dolore per essere stato denudato completamente davanti a tutti
  3. Dolore per essere stato legato in modo che sulla colonna non toccasse terra
  4. Dolore per la flagellazione con: verghe, bastoni nodosi e con punte, cinghie con uncini
  5. Dolore per un colpo che gli prende il viso
  6. Dolore per averlo buttato a terra e costretto a trascinarsi nel suo sangue per riavere la sua veste
  7. Dolore per essere stato preso in giro calciandogli via la veste sempre più lontano ogni volta che stava per prenderla (sempre trascinandosi a terra privo di forze)
  8. Dolore per le risate e le parole crudeli e di disprezzo del pubblico
  • LA CORONAZIONE DI SPINE
  1. Dolore per essere stato di nuovo denudato, riaprendogli le ferite
  2. Dolore per essere stato vestito con solo un corto mantello di porpora
  3. Dolore per la terribile coronazione di spine (la corona e le sue spine erano enormi)
  4. Dolore per la canna a mo' di scettro fra le mani e le risate e gli insulti dei soldati
  5. Dolore per essere stato percosso sulla corona per fargli entrare meglio dentro le spine
  6. Dolori per i tanti schiaffi sul viso
  7. Dolore per averlo fatto cadere dal suo sgabello e poi tirato su
  8. Dolore per essere stato costretto ad andare davanti al popolo curvo per tentare di coprirsi con quel piccolo mantello
  9. Dolore per l'ultimo "NO" deciso del suo popolo
  10. Dolore per la scelta della sua condanna a morte
  • VERSO IL CALVARIO
  1. Dolore per avergli strappato via il mantello e la corona spinosa che gli riaprono le ferite
  2. Dolore per aver portato alla vita delle cinghie munite di punte per trascinarlo
  3. Dolore per la pesante croce sulle spalle e le catene che gli riaprono ancora le ferite
  4. Dolore per la prima caduta e la ri-coronazione di spine
  5. Dolore per la seconda caduta e il triste incontro con la madre
  6. Dolore per la terza caduta in cui non si rialza e piange (fanno venire il Cireneo per aiutarlo)
  7. Dolore per la quarta caduta nel fango (aiutato poi a pulirsi il viso dalla Veronica)
  8. Dolore per la quinta caduta (Gesù incontra le pie donne)
  9. Dolore per la sesta caduta
  10. Dolore per la settima ed ultima caduta, avvenuta una volta arrivato al Calvario
  • LA CROCIFISSIONE
  1. Dolore per lo spintone in cui sbatte le gambe su una roccia (non si spezzano per volere divino)
  2. Dolore per averlo di nuovo spogliato aprendogli le ferite sia sul corpo che sul capo
  3. Dolore per aver indossato di nuovo la dolorosa corona di spine
  4. Dolore per essere stato nuovamente denudato davanti a tutto il popolo (per grazia divina un uomo prova pietà e gli copre le nudità con un panno)
  5. Dolore per la chiodatura della mano destra
  6. Dolore per la chiodatura della mano sinistra con slogatura del braccio sinistro
  7. Dolore per averlo allungato forzatamente giù per chiodare i piedi: strappo del petto
  8. Dolore per la chiodatura di tutti e due i piedi (piede sinistro sopra il destro)
  9. Dolore per aver girato la croce dove lui era chiodato per ribattere dietro i chiodi
  10. Dolore per aver lasciato cadere la croce in un buco per tenerla ferma: questo colpo fa aprire ancora di più le ferite delle mani e dei piedi per via del peso
  11. Dolore per le funi che gli vengono tolte: questo fa rifluire il sangue nelle vene con altissimi patimenti
  12. Dolore delle sofferenze della madre sotto la croce
  13. Dolore per essere stato per un attimo dimenticato dagli unici presenti (si erano distratti per qualche momento)
  14. Dolore nelle tre ore di agonia con sete sia fisica che per anime mentre lo insultavano

Da come avete potuto leggere la Passione è stata più orribile di quel che credevamo. Come non si può provare pietà e tristezza per il Signore dopo aver letto tutto questo? Siate riconoscenti al Signore: ha fatto tutto questo per noi!

giovedì 12 gennaio 2017

CONTROLLATE LA VOSTRA MEDAGLIA MIRACOLOSA


 
 
Questa è la vera medaglia non modificata dai satanisti:
 
 
Ricapitoliamo: quella vera ha davanti "O Maria concepita senza peccato..." mentre quella falsa comincia con la parola "Regina", per non dire il nome della Vergine SS; poi quella originale schiaccia la testa al serpente: se non c'è non va bene.
Come deve essere sul retro: le stelle devono essere a destra e sinistra e nessuna stella in alto o in basso rispetto alla croce; il Cuore di Maria deve essere trapassato dalla spada, non stare dietro; i cuori devono avere il sangue che cola; La "M" si incrocia alla S. Croce di Gesù da sinistra verso destra, non il contrario; La M e la Croce non hanno strane punte e decorazioni (la medaglia è piuttosto semplice); le stelle dovrebbero avere cinque punte, non 6 e di sicuro non al contrario!

Se la vostra non fosse uguale a quella descritta e in foto allora non è autentica.

Qualcuno dice che non importa com'è fatta la Medaglia ma importa solo se si porta con fede e si fa benedire; io dico che non si sa mai, potrebbe essere lo stesso "pericolosa". D'altronde, perché prendersi la briga di cambiarla in questo modo satanico? Il mio consiglio è di cercare e comprare quella vera, identica alla foto in basso e di sbarazzarvi di quelle false che avete (gettandole via in fiumi o mari o bruciandole) oppure di conservarle lo stesso in casa, ma non portatevele più dietro. Non si sa mai.

venerdì 16 dicembre 2016

ATTO DI ABBANDONO A GESU'

di Don Dolindo Ruotolo
Gesù alle anime:

- Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà.... Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.
Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l'agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, nell'altra riva.
Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: "pensaci tu", chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me. Voi nel dolore pregate perché io operi, ma perché io operi come voi credete... Non vi rivolgete a me, ma volete voi che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: "Sia santificato il tuo nome", cioè sii glorificato in questa mia necessità; "venga il tuo regno", cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; "sia fatta la tua volontà", ossia PENSACI TU.
Se mi dite davvero: "sia fatta la tua volontà", che è lo stesso che dire: "pensaci tu", io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: "Sia fatta la tua volontà, pensaci tu". Ti dico che io ci penso, che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l'infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di': "Pensaci tu". Ti dico che io ci penso
E' contro l'abbandono la preoccupazione, l'agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto.
Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, confidando solo negli uomini. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E' questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono per beneficarvi, e come mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane. Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessuno pensiero di voi; io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in poco, o, se le cercate, siete nel campo naturale, e seguite quindi il percorso naturale delle cose, che è spesso intralciato da satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi.
Opera divinamente chi si abbandona a Dio.

Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi:
"Gesù, pensaci tu".
E distràiti, perché la tua mente è acuta... e per te è difficile vedere il male. Confida in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa' così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Io ci penserò ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell'immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di' con tutta l'anima: "Gesù pensaci tu". Non temere ci penso io. E tu benedirai il mio nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. Non c'è novena più efficace di questa:

O Gesù m'abbandono in Te, pensaci tu!

domenica 27 novembre 2016

OBIETTIVI GIA' IN CORSO DELLA MASSONERIA

1) Esproprio delle seconde case, date gratuitamente in uso a clandestini e nomadi, in aggiunta alle case popolari già esistenti.
2) Aumento della tassazione sulle prime case e sulle eredità.
3) Aumento dell’Iva.
4) Prelievi forzosi sui depositi e risparmi dei cittadini italiani.
5) Legalizzazione della prostituzione, anche minorile.
6) Legalizzazione della droga.
7) Ius soli e voto agli immigrati.
8) Chiusura dei Cie e apertura totale delle frontiere.
9) Parificazione in tutto e per tutto delle unioni e coppie di fatto a quelle regolarmente sposate.
10) Diritto al matrimonio delle coppie gay, lesbiche, trans e bisex.
11) Liberalizzazione totale dell’aborto, possibile anche postumo fino al 18 mese di vita del figlio.
12) Rimozione di tutti i simboli religiosi e sacri da ogni luogo pubblico, ivi compreso il crocifisso, che non potrà essere neanche indossato al collo, abolizione dell’insegnamento della religione a scuola.
13) Messa all’indice della bibbia, in quanto offensiva e discriminante per i non cristiani, per gli omosessuali, le prostitute e svariate altre categorie di persone, nonchè divieto di evangelizzazione cristiana, in quanto parificata all’integralismo e al fondamentalismo religioso.
14) Passaggio delle sovranità nazionali alla UE e all’ONU.
15) Comando militare assegnato alla NATO e fine degli eserciti nazionali.
16) Legalizzazione della poligamia.
17) Liberalizzazione totale della pornografia.
18) Insegnamento dell’educazione omosessuale, lesbica, transgenica e bisessuale a scuola.
19) Legalizzazione della pedofilia.
20) Accesso alla procreazione assistita a qualsiasi coppia, anche non eterosessuale, al commercio degli uteri in affitto, allo sperma, agli ovuli fecondati, anche in vitro, agli embrioni umani.
21) Legalizzazione dell’eutanasia, e creazione di un’età massima consentita di vita, e di un limite alla spese mediche di mantenimento per anziani, malati terminali non autosufficienti, oltre il quale si potrà disporre l’eutanasia di stato.
22) Fine del concetto di cittadinanza nazionale e passaggio al concetto di apolidismo.
23) Abrogazione della pensione sociale e della cassa integrazione, della garanzia bancaria dei depositi e della non fallibiltà di banche ed enti pubblici, stati e nazioni.
24) Imposizione a qualsiasi chiesa e religione, del dovere di celebrare le nozze omosessuali, lesbiche, incestuose, trans, bisex anche poligame.
25) Abolizione del battesimo ai minorenni o a persone comunque non consenzienti.
26) Scuole superiori ed università a numero chiuso.
27) Imposizione, -come già avviene in Cina, del numero massimo di 1 figlio a coppia.
28) Imposizione dell’inserimento di un microchip sottocutaneo.
29) Fine della circolazione della moneta cartacea.
30) Divieto di produzione alimentare per autoconsumo.
31) Imposizione delle culture biologicamente modificate.
32) Abrogazione del controllo della filiera alimentare.
33) Divieto di detenzione di armi a civili non poliziotti.
34) Scioglimento dell’arma dei Carabinieri e assoggettamento delle forze di polizia all’Eurogendfor Europea, e dell’Esercito Italiano a quello della UE.
35) Processabilità dei cittadini italiani anche al di fuori della giustizia italiana, quindi possibilità di estradizione per processi in altri paesi esteri, non più diritto al giudice naturale.
36) Perdita di tutti i diritti legati alla cittadinanza.
37) In caso di nascita di un secondo figlio nelle coppie eterosessuali (vietato per legge) si potrà procedere all’aborto imposto per legge, o in alternativa, la sottrazione per l’adozione a coppie gay, tans, bisex o lesbiche.
38) La maggiore età scatterà a 16 anni, e la possibilità di riconoscimento di una sessualità autonoma, a 12 anni.
39) Introduzione di una legge sull’omofobia, che punisca chiunque è contrario a qualsiasi orientamento sessuale difforme da quello eterosessuale.
40) La patria potestà, può essere tolta ai genitori naturali, su richiesta di un giudice, per motivi di interesse pubblico.
41) Le usl dovranno farsi carico del servizio sessuale a domicilio per gli aventi bisogno, attraverso operatrici sessuali assunte all’uopo dal governo comunitario centrale.
42) Le riserve auree nazionali verranno assegnate alla UE e gestite dal Consiglio d’Europa e dalla BCE.
43) Il parlamento Europeo, sarà eletto ad opera di grandi elettori, non più a suffragio universale.
44) Abrogazione della Costituzione della Repubblica Italiana, del codice penale e civile italiano e adozione della Costituzione Europea e delle leggi europee


(da: complottisti.com)